La Nemo I è molto bella e capitanata dal capitano Maximiliano; ci sono poi un meccanico, un cuoco, un cameriere (Jacinto), il secondo pilota Cristian, un terzo pilota e la nostra guida. Con i compagni di viaggio siamo in tutto in 14: Kathy e Fritz da Washington (entrambi però di origine austriaca); Gabriela, Henrik e la loro figlia undicenne Zoe dalla Danimarca (Gabriela però messicana); Raul, sua moglie Soledad e i figli Alen e Ari da Montevideo in Uruguay; Dominic e Michaela dall’Australia (dalla Tazmania), Oka dal Giappone, Sara ed io da Milano (lei da Cusago).
Cominciamo subito la navigazione verso la prima tappa che è a 45 minuti di distanza. Non facciamo a tempo ad arrivare che comincia un diluvio letteralmente universale… ma tanto siamo in costume! Scendiamo e facciamo una breve camminata vedendo: pellicani, iguane marine, blue footy boobie (ovvero una sura – un tipo di uccello – dai piedi blu), due fenicotteri (che sono praticamente così rosa shocking da sembrarmi arancioni!) e un po’ di nidi di tartarughe. Abbiamo fatto poi un po’ di snorkeling ma non si vedeva praticamente niente – sia Paolo che Sara finiscono a grattarsi un po’ sugli scogli in mezzo. La parte più interessante è stata vedere questi pellicani volare pacifici in alto e poi piombare a mille in acqua a prendere i pesci… bellissimi!
L'allegra combriccola sbarca umidamente
Un blue fooy boobie
Quasi il gruppo al completo (manca Sara)
In lontananza il Nemo I
Il percorso delle tartarughe per lasciare le uova
Un pellicano studia la situazione
E poi prende il volo!
Torniamo in barca, doccetta e si comincia la navigazione... che è un po’ pesante, a causa delle cattive condizioni climatiche. Metà di noi (tra cui appunto noi!) riesce a mangiare, metà dorme a collasso di ondeggiamento e qualcuno battezza la serata nell’esatto momento in Ivan ci chiamava il “dinner is ready!. Noi mangiamo, pochino, e non stiamo particolarmente male, ma preferiamo non scendere in cabina subito ed aspettare un po’. Diluvia, quindi non possiamo andare a prua e stiamo un po’ a poppa in piedi e poi ci mettiamo in dinette, dove restiamo tra lo sveglio e l’addormentato fino alle 22.30 quando ci fermiamo. A quel punto, nanna!