La camera accoglie il nostro sonno fin'oltre le 9, e ripartiamo quindi da Mont Saint Michel verso le 10 circa. La giornata è prevista tranquilla, perché abbiamo pensato di ripulire qualche tappa (Saint-Malo e Rennes) e recarci direttamente a Fougeres. La prima chicca della mattina è il mio commento dalla doccia: "Sara? Ma non c'erano gli asciugamani da doccia?" e la risposta "No, non c'erano! Solo quelli piccoli". Già pronto a scrivere una recensione di fuoco all'albergo, mentre esco coperto con una pezzuolina normalmente atta a pulire gli occhiali, cominciamo a fare le valigie. "Sara? Ma sotto il tuo cuscino ci sono degli asciugamani?" "Eh sì, il cuscino era troppo morbido e ce li ho messi ieri sera... ah ti servivano mi sa". No comment.

Mont Saint Michel (A) - Fougeres (B) - Domfront (C) - Alencon (D)




Il viaggio è tranquillo e, arrivati a Fougeres, facciamo due passi nel paesino, sornione e silenzioso come tutti quelli visitati fin'ora. Ci facciamo un passaggio per una piccola colazione ad una boulangerie e uno sgranocchiamento tranquillo della stessa su una panchina, e poi una visita alla cattedrale della città







Qualche foto dall'allegra Fougeres

Verso mezzogiorno ci rechiamo al castello di Fougeres, definito come il più grande castello medievale d'Europa (controlleremo se è vero!). E' effettivamente un grande castello, e decidiamo di entrare mentre una gentilissima pioggia ci accompagna. Di per sé è molto ben fatta la audioguida (inclusa nel biglietto di ingresso) che narra la storia della Bretagna (è vero, non vi ho detto che abbiamo sconfinato!) e del castello stesso dagli anni 1000 in avanti. Tra le chicche della giornata un visitatore che si fa tutto il castello scalzo, Sara che mi invita a farmi fotografare cercando di superare le mie vertigini e di nuovo Sara che fa finta di spingermi giù dalla torre. Una delle torre inoltre aveva una sequela di gradini che sembrava di essersi arrampicati sul Duomo!









Il castello di Fougeres

Sono circa le 14, ma complice la colazione di metà mattinata, il nostro cammino prosegue senza sosta verso Domfront. La strada che vi porta e che poi continuerà verso Alencon è in pratica un susseguirsi di colline verdi, con tante mucche a far da contorno. Un bel paesaggio che allieta il percorso e ne allevia la fatica. Domfront è altrettanto una simpatica cittadina, sembra proprio di poche anime, con le rovine di un castello e una fantastica Chiesa di cui mi innamoro, grazie alla magnificenza del Cristo in stile bizantino - nonostante sia una chiesa della prima metà del 1900. L'assenza di navate e l'utilizzo di tutto lo spazio sicuramente apre lo sguardo. Cerchiamo di mangiare un boccone, ci sediamo e studiando il menù appeso al muro siamo già praticamente con la forchetta in mano, finché Sara non ha la buona idea di entrare e farsi (ri)vedere dalla proprietaria, la quale le enuncia un sonoro "no food, kitchen closed", alla faccia dei nostri vicini di tavolo inglesi che mangiano una crepe!



Cielo plumbeo su Domfront


La cattedrale di Domfront

Senza quindi troppo indugiare, guardato un po' di panorama dalla collina di Domfront, ripartiamo per Alencon, verso l'albergo Ibis. Ci gustiamo un po' la città, è anch'essa pienamente in vacanza, ma non abbastanza: riusciamo comunque ad essere rimbalzati dal ristorante numero 1 tripadvisor perché non avevamo prenotato ed era pieno... praticamente erano tutti lì! Ci salviamo almeno la cena in un ristorante che avevamo intravisto vicino all'albergo, il "Les relais d'Alsace", che, nonostante non sia à la page come il numero 1 della lista, comunque ci regala una quasi discreta entrecote, delle buone patatine e - a quanto pare - un'insalata più che buona.

Una giornata tutto sommato tranquilla, con anche un pieno alla Open Adam (stavamo ad un quarto del serbatoio) per essere ancora più tranquilli! Ah, dimenticavo! Prima di uscire a cena Sara corona la giornata di scherzi e beffe nei miei confronti nascondendosi sulle scale in albergo e accogliendo con un "BU" che mi vede sobbalzare. Prometto che gliela farò pagare!







Qualche foto da Alencon!

17 agosto - Passando per Fougeres e Domfront per giungere a Avrencon

La camera accoglie il nostro sonno fin'oltre le 9, e ripartiamo quindi da Mont Saint Michel verso le 10 circa. La giornata è prevista tranquilla, perché abbiamo pensato di ripulire qualche tappa (Saint-Malo e Rennes) e recarci direttamente a Fougeres. La prima chicca della mattina è il mio commento dalla doccia: "Sara? Ma non c'erano gli asciugamani da doccia?" e la risposta "No, non c'erano! Solo quelli piccoli". Già pronto a scrivere una recensione di fuoco all'albergo, mentre esco coperto con una pezzuolina normalmente atta a pulire gli occhiali, cominciamo a fare le valigie. "Sara? Ma sotto il tuo cuscino ci sono degli asciugamani?" "Eh sì, il cuscino era troppo morbido e ce li ho messi ieri sera... ah ti servivano mi sa". No comment.

Mont Saint Michel (A) - Fougeres (B) - Domfront (C) - Alencon (D)




Il viaggio è tranquillo e, arrivati a Fougeres, facciamo due passi nel paesino, sornione e silenzioso come tutti quelli visitati fin'ora. Ci facciamo un passaggio per una piccola colazione ad una boulangerie e uno sgranocchiamento tranquillo della stessa su una panchina, e poi una visita alla cattedrale della città







Qualche foto dall'allegra Fougeres

Verso mezzogiorno ci rechiamo al castello di Fougeres, definito come il più grande castello medievale d'Europa (controlleremo se è vero!). E' effettivamente un grande castello, e decidiamo di entrare mentre una gentilissima pioggia ci accompagna. Di per sé è molto ben fatta la audioguida (inclusa nel biglietto di ingresso) che narra la storia della Bretagna (è vero, non vi ho detto che abbiamo sconfinato!) e del castello stesso dagli anni 1000 in avanti. Tra le chicche della giornata un visitatore che si fa tutto il castello scalzo, Sara che mi invita a farmi fotografare cercando di superare le mie vertigini e di nuovo Sara che fa finta di spingermi giù dalla torre. Una delle torre inoltre aveva una sequela di gradini che sembrava di essersi arrampicati sul Duomo!









Il castello di Fougeres

Sono circa le 14, ma complice la colazione di metà mattinata, il nostro cammino prosegue senza sosta verso Domfront. La strada che vi porta e che poi continuerà verso Alencon è in pratica un susseguirsi di colline verdi, con tante mucche a far da contorno. Un bel paesaggio che allieta il percorso e ne allevia la fatica. Domfront è altrettanto una simpatica cittadina, sembra proprio di poche anime, con le rovine di un castello e una fantastica Chiesa di cui mi innamoro, grazie alla magnificenza del Cristo in stile bizantino - nonostante sia una chiesa della prima metà del 1900. L'assenza di navate e l'utilizzo di tutto lo spazio sicuramente apre lo sguardo. Cerchiamo di mangiare un boccone, ci sediamo e studiando il menù appeso al muro siamo già praticamente con la forchetta in mano, finché Sara non ha la buona idea di entrare e farsi (ri)vedere dalla proprietaria, la quale le enuncia un sonoro "no food, kitchen closed", alla faccia dei nostri vicini di tavolo inglesi che mangiano una crepe!



Cielo plumbeo su Domfront


La cattedrale di Domfront

Senza quindi troppo indugiare, guardato un po' di panorama dalla collina di Domfront, ripartiamo per Alencon, verso l'albergo Ibis. Ci gustiamo un po' la città, è anch'essa pienamente in vacanza, ma non abbastanza: riusciamo comunque ad essere rimbalzati dal ristorante numero 1 tripadvisor perché non avevamo prenotato ed era pieno... praticamente erano tutti lì! Ci salviamo almeno la cena in un ristorante che avevamo intravisto vicino all'albergo, il "Les relais d'Alsace", che, nonostante non sia à la page come il numero 1 della lista, comunque ci regala una quasi discreta entrecote, delle buone patatine e - a quanto pare - un'insalata più che buona.

Una giornata tutto sommato tranquilla, con anche un pieno alla Open Adam (stavamo ad un quarto del serbatoio) per essere ancora più tranquilli! Ah, dimenticavo! Prima di uscire a cena Sara corona la giornata di scherzi e beffe nei miei confronti nascondendosi sulle scale in albergo e accogliendo con un "BU" che mi vede sobbalzare. Prometto che gliela farò pagare!







Qualche foto da Alencon!