Il sentiero di oggi è il numero 1 dal Thovex, e si chiama Mont du Parc.
La cartina

Come si vede dalla cartina (in mezzo) il percorso parte da Thovex, frazione subito sotto al Buic visto un paio di giorni fa. Anche in questo caso si può raggiungere Thovex o dalla strada del colle San Carlo o salendo direttamente dal paese, dal bivio prima della scuola elementare. Per comodità abbiamo parcheggiato al Buic che c'è più spazio (indicato qui sotto dalla freccia azzurra). 
Questa la descrizione del percorso:

THOVEX (m. 1520) - MONT DU PARC (m. 1732) - LES GRANGES (m. 1623) - THOVEX (m. 1520)
Difficoltà: F - Escursionistico – Facile
Durata: 2h.30


Accanto ai ruderi della cappella del Thovex prendere il sentiero che domina la conca di La Thuile e conduce al Mont du Parc dalla cui sommità si gode il panorama sul Piccolo San Bernardo, il Rutor e il Monte Bianco. Attraverso la pineta si scende a Les Granges con vista sulle Grandes Jorasses. Rientro al Thovex.

Visione aerea

Non banalissimo trovare l'inizio (freccia arancione) del percorso, segnalato solo più in basso (o quantomeno abbiamo visto solo quel cartello) rispetto alla partenza. Seguendo infatti il cartello ci si trova "dietro al paese": a destra sarà l'arrivo del nostro giro, a sinistra, salendo, l'inizio. 

Guardando, dal bivio dietro il paese, l'arrivo del percorso

Guardando, dal bivio dietro il paese l'inizio del percorso

Se perdonate la spiegazione non semplice (in assenza di cartelli) e che ci ha fatto stare a riflettere qualche minuto, il percorso è poi unico e regolare.
Un sentiero che porta "dietro" a La Thuile e ci permette di vederla tutta dalle spalle della Chiesa e del cimitero. Semplice sicuramente (non particolari "salti") ma inerpicato, il sentiero. Non ha punti di interesse particolare, né aree attrezzate a picnic (tavoli o panche in legno), attraversa i tralicci dell'elettricità fino a portarci "dall'altra parte", cominciando a farci posare lo sguardo in direzione di Arpy e Colle San Carlo.
La discesa è estremamente tranquilla e graduale e ci porta a Les Granges. 

Il gruppone, al rientro 

Da lì, costeggiando la statale su un sentiero che rimane sulla montagna, il ritorno a Thovex. 

11 agosto 2020 - LTH - Mont du Parc

Svegliati con calma, optiamo per una passeggiata con partenza dal paese di La Thuile. Essendo la prima della stagione, pensiamo che il previsto Lac sans fond possa essere troppo pesante per iniziare.

Scendiamo quindi da Petite Golette e dopo un caffè alla Buvette andiamo verso il Buic, che è frazione di La Thuile verso Arpy e il Colle San Carlo.

La Thuile, dal Buic

Buic

Da lì cominciano i sentieri delle miniere.

I sentieri delle miniere (clicca qui per PDF) 

Il percorso giallo (battezzato come "facile") è quello che fa per noi! Tempo 30 secondi e ci viene il dubbio di aver sbagliato... colore! Parte infatti con un saluto e che si inerpica sulla montagna.
Il sentiero è nel bosco, quindi è fresco e questo - in una giornata calda come questa - è comunque un piacere.

The dark forest 

Seguiamo varie indicazioni e cambiamo un po' colori di sentiero, ma in 30-45 minuti già raggiungiamo buona parte degli obiettivi.
Ci sono tanti ingressi alle miniere, in cui ci si può solo affacciate, a comprova della numerosità di imbocchi al lavoro minerario.
Il percorso ci porta anche al vagone con argano, un magazzino di sosta che entra qualche decina di metri percorribili nella montagna. La temperatura crolla almeno a 10/15 gradi e i cartelloni sui muri ci raccontano le difficoltà e la storia dell'attività mineraria a La Thuile.

Un ingresso

Il carrello

La Thuile, da lassù 

Sempre La Thuile, da lassù 

Il ritorno è abbastanza faticoso per le ginocchia, ma ci riporta alla fine in 1h45 totali al Buic.
Una pizzetta alla Maison de Laurent ci rifocilla dall'attività fisica! 

9 agosto 2020 - LTH - Sentiero delle miniere



E' una vita che non scrivo di viaggio in moto, e in effetti, tirando due somme, è dal 2013 che non ci sono stati più viaggi "seri".

Due anni fa, estate 2018, ci siamo goduti Bormio, ma non abbiamo fatto il blog perché siamo stati più "fermi". E' stata la prima estate con il Transalp 700!

Dopo l'incidente del 2015 e aver quindi perso la Transalp 650, ho avuto l'onore di guidare per due anni una XT660X, versione stradale di una piccola belva.

Nel 2018 poi è arrivata la protagonista ancora del giro di oggi, ovvero la Transalp 700!

Pronti e pimpanti per la gita di oggi


La gita di oggi, per sgranchire gambe e ruote dopo immenso tempo senza moto, prevede un percorso "semplice": una bella mangiata al rifugio Venini.


Mappa Google per rifugio Venini

Per raggiungere il Rifugio Venini (mappa) da Milano bisogna farsi tutta la A9, uscire a Como Nord, imboccare la Statale Regina fino ad Argegno. Poi salire tutta la Val d'Intelvi fino a San Fedele, entrare in paese e seguire per Pigra. Da lì in avanti la strada è praticamente unica, e uscendo da Pigra si seguono le indicazioni per Rifugio Boffalora e, dopo 4 Km, si arriva al Rifugio Venini.

Puntello alle 8.30 all'autogrill di Lainate con Carlo, insieme al suo BMW GS1200, e partenza dopo colazione verso le 9.

Il percorso è di un'oretta e mezza, andando tranquilli e incontrando anche una Regina un po' lenta e qualche macchina sulla strada per Pigra, che essendo molto stretta ci ha particolarmente tenuti calmi.

La Transalp, che per sua caratteristica è un forno, già stamattina cominciava a sventolare i 102 gradi con l'apertura di folate bollenti tra ginocchia e caviglie.

La strada tra Pigra e il Boffalora è un po' dissestata e con qualche buca, e tra Boffalora e Venini anche con un ultima parte (200 metri, non di più) di ghiaia.

L'arrivo alle 10.30 vede il rifugio ancora semi-deserto, poche macchine e spazio ancora per le moto.

Parcheggiati, ci incamminiamo verso il crocione, nel senso che è una grossa croce a 40 minuti / un'oretta di camminata semplice. Il panorama è spettacoloso.

Incontriamo mucche, caprette, vari cani, grilli, due pastori, un alpeggio dove comprare il formaggio e anche un pochino di persone.

Ma l'orario scelto è buono perché al ritorno al Venini verso le 12.30 c'è un pienone. Parcheggio che sembra San Siro, moto una sull'altra e un Porsche che tenta di abbatterle facendo la retro.

Ci sediamo al tavolino (prenotato) con un pasto leggero: affettati, stinco, polenta, pizzoccheri. Tanto che dopo pranzo cerchiamo di sdraiarci a prendere sonno. Ripartiamo presto, ed anche un po' cotti, per evitare traffico.

Al ritorno (verso le 15), caldo torrido, Regina molto lenta e al casello una geniale coppia di ... ci taglia letteralmente la strada perché dalla zona Viacard voleva andare alla zona contanti. Con tanti insulti che si sono prese!

Rientriamo godutamente a casa, stanchi ma soddisfatti!



Questo è il rifugio Venini








Il crocione!








Il frugale pasto






21 giugno 2020: rifugio Venini

E come alcune belle cose, anche questa avventura termina!



Ieri sera cena Maldiviana, tutti in pareo a gustare in particolare sughi speziati sulle pietanze tipiche: pollo, pesce, riso.

E stamattina, ultima immersione, Naamendho kandu, che facciamo con Monica. Ci posizioniamo sulla pass (dopo un breve tafferuglio/discussione con un gruppo di altri sub) e ci godiamo lo spettacolo di squali grigi e pinna nera che passano nel blu. Alcuni sono molto grandi. Rientrando sul reef abbiamo potuto vedere tre enormi aragoste, e tartarughe (una verde e le altre "normali" ), una delle quali fa amicizia con guanti di Carlo e poi si infila praticamente dentro il gav di Monica! Risaliamo, goduti di questa ennesima avventura!

Dopo le immersioni si deve applicare un cosiddetto "no fly" ovvero un periodo di tempo (ore) in cui volare con gli aerei è vietato. Per questo trascorriamo le ultime 24 ore, che più o meno è quello che dobbiamo aspettare, ormeggiati di fronte ad un simpatico isolotto, nel quale stiamo a mollo godendoci le classiche Maldive da cartolina.

Pranzo in barca e ci spostiamo davanti all'isola di Villingili, pisoliamo un po' ed alle 17 scendiamo all'isola, girandola per un'oretta, è un'isola piena di lavori in corso, molto bella!

Ritorniamo e ovviamente è il momento delle valigie prima della cena delle 20. Ceniamo insieme e poi, la torta, le immersioni fatte e le foto! E domani sveglia alle 4.30 per partire!








15 febbraio 2020 - Naamendho kandu e ultima sera

14 febbraio 2020 - Mahadhoo kandu, Kuredhdhoo/Nilandhoo kandu, Villingili corner