Già al primo monumento che vediamo, che è la porta di ingresso sul fiume Trave, la Holstentor, si coglie uno dei leit-motif della architettura: è tutta storta! Poiché infatti costruita su fondo fangoso, la città assume storture quasi a mo' di torre di Pisa, che si vedono nelle case, nelle chiese, nei palazzi storici. E' veramente qualcosa di particolare, che concilia però perfettamente con il piccolo "mal di terra" che, ogni volta che tocchiamo il suolo, ci ritorna dopo la navigazione! Molto interessante, sulla porta è inciso SPQL, che non è la lettura del far east del motto romano, ma la trasposizione degli abitanti del luogo: Senatus PopulusQue Lubecchiensis!
Un piccolo giro per vedere la statua di Johanness Brahms col cappello al parchetto vicino e entriamo nell'isoletta che è in pratica il centro della città. Dal fiume tante piccole strade salgono verso il centro, e la loro particolarità è che sono insiemi di influenze architettoniche diversissime tra loro: barocche, gotiche, romaniche, ma solo in apparenza! E' infatti straordinario notare come parliamo esclusivamente di facciata e non di strutture effettive: le case sono un po' sempre le stesse, con i tipici tetti spioventi di chi soffrirà gran freddo tra qualche mese, ma le facciate variano tra loro, e qualora non vi sia dietro l'effettiva struttura, risultano quasi come i fondali dei film western di un tempo, quasi di cartone!
Risalendo una di queste stradine (la Grosse Petersgrube) costeggiamo la Luebeck Musikhochschule, all'interno della quale ("con 70 pianoforti a coda", tiene a ricordarci la guida) studiano e si perfezionano 600 laureati in conservatorio. La scuola ha test d'ingresso severissimi, ma richiede poi a chi studia una fee semestrale di appena 150 euro. Nel centro della città, in un fazzoletto di pochi metri, si incontrano chiese e palazzi diversissimi tra loro. Come la chiesa di Santa Maria cattedrale della città, 5 navate e 2 torri a maestosamente brillare nel cielo (sereno e - per noi - primaverile) di Lubecca.
Fuori da essa, seduto su una trave, il Diavolo (o meglio una sua statua): la leggenda, che simpatici attori recitano per la strada, vuole che il Diavolo, sotto mentite spoglie, domandò ad uno dei muratori cosa si stesse costruendo. Il muratore, riconosciuta la zampa caprina, decise di mentire e di dire che si sarebbe costruita un'osteria, ingannando il diavolo a pensare che avrebbe avuto anime ebbre di cui prendere controllo. La lunga costruzione, cent'anni, fece sì che il diavolo ad un certo punto scoprì l'arcano e preparò un grande trave di pietra da lanciare sulla Chiesa in costruzione. Un altro dei lavoranti scese a patti con lui, promettendo che sotto il municipio avrebbero costruito una grande birreria dove il diavolo avrebbe potuto irretire tutte le anime che voleva, comprese quelle dei politici. E così si fece!
Ci sono anche altri punti di interesse.
Il municipio (Rathaus), con il suo nero che spicca e che lo fa a sua volta somigliare ad una Chiesa.
Oppure la chiesa St. Petri Kultur- und Universitaetskirche, con la sua torre altissima sulla quale, nel nostro orario di visita libera, saliamo a vedere la città e scoprire appunto l'inganno di facciata delle case Lubecchensi e la strana abilità edile dei suoi costruttori. Va bene che è costruita su paludi e fanghi, ma ci sono degli incicciamenti alle basi, dei tetti che si bislungano e delle strane storture che fanno pensare ad un periodo di costruzione risalente all'età del luppolo!
Molto interessante il fatto che, in tempi di sviluppo demografico, all'interno del centro si doveva cercare di creare nuove abitazioni. Fu così che tantissimi crearono dei passaggi, detti appunto corridoi, paralleli al proprio ingresso di casa, che portassero a quello che prima era il loro grande cortile e che poi era diventata la sede di nuovi piccoli appartamenti. Questi corridoi, privati e turistici, spaccano ulteriormente questa particolare architettura.
Un passaggio obbligato è infine la pasticceria Niederegger, con i dolcetti al marzapane che muovono Sara al doveroso assaggio.
Risaliamo quindi sul pullman verso le 15.15, in ritorno verso la nave e il porto di Wandemunde. Ci sono i nuovi arrivati che cominciano dalla Germania la loro crociera, e quel movimento disordinato e spaesato di famiglie ci fa sorridere e ci fa pensare a quando anche noi eravamo imberbi viaggiatori, neofiti traghettanti sulla Costa Favolosa. Ci bulliamo di loro senza sapere che, sia alla cena successiva che alla colazione dello sbarco sbaglieremo ascensore, a colazione per ben due volte consecutive, trovandoci come al solito di fronte alla solita parete che non conduce da nessuna parte: ci vuole il GPS in nave!
La serata comunque si conclude con l'ultimo spettacolo, un mix di musical, e l'ultima cena insieme ai nostri compagni di tavola. Ci vuole un'ultima giocata al casinò, ed arriviamo ad avere addirittura un guadagno! Poi arriva una coppia di tedeschi, lei mi parla anche, io non capisco, mi riparla, e in tre mani perdo tutto. Gufa malefica!