Ci svegliamo per la colazione delle 8, lauto pasto poiché l'ultimo. Scendiamo quindi a terra e un taxi ci porta in albergo, l'hotel Nova. Da fuori non è granché ma dentro è poi accogliente e pulito. Lasciamo le valigie nella hall e ci incamminiamo per un luuungo giro della città.
A partire dal parco botanico, molto interessante soprattutto nella serra dedicate alle palme. Che umidità! Sudiamo tantissimo! La giornata è bellissima, sui 22 gradi circa, giriamo in felpa nel sole e passeggiamo per i parchi di questa splendida capitale.


















Ritorniamo verso il "pentagono" (la fortezza militare) perché nelle vicinanze c'è la Sirenetta, il simbolo di Copenhagen, che non abbiamo ancora visto!

Una storia interessante è che l'artista che l'ha scolpita aveva come modella l'etoille in quel momento in scena con la Sirenetta. Quando però questa modella seppe dove la statua sarebbe stata posta, si oppose alla sua realizzazione, decidendo di non posare più. L'artista ne aveva già scolpito il volto, e trovò l'accordo di terminare l'opera con il volto dell'etoille e il corpo della moglie. La statua, spesso preda di attacchi vandalici, è ora su un piccolo scoglio ad un metro da riva, e noi l'abbiamo incontrata insieme ad un sacco di persone, a farsi foto con lei!





L'organo nella Chiesetta in zona Sirenetta


Arriviamo a mezzogiorno per il cambio della guardia alla residenza reale, un po' più fumo che arrosto devo dire, ma è sempre bello vedere riti che probabilmente sono uguali a loro stessi da generazioni.



Visitiamo l'attigua chiesa MarmorKirchen, così chiamata perché tutta in marmo (doveva essere in marmo molto di valore dalla Norvegia, poi i soldi finirono e usarono il marmo danese). Molto attrattiva e di grande effetto, personalmente concilia anche un po' il sonno e mentre Sara fa le foto io chiudo un attimo gli occhi.






Dopo di quella vorremmo recarci verso l'albergo, ma gira che ti rigira torniamo al punto di partenza, ovvero alle case colorate sul fiume, viste sabato scorso. Essendo le 13.30 ci possiamo finalmente fermare ad un ristorante a mangiare (il Restaurant Fyrtijet) dove gustiamo un buon sandwich al salmone.
Risaliamo poi verso l'albergo, volendo attraversare il parco del re (Kongens Have). Vi è infatti una antica residenza del re (detta Rosenborg), poi lasciata e diventata già dal 1900 adibita a museo e contenente gioielli della corona. Il giardino davanti è molto bello, si trovano tantissimi fiori, in particolare rose rosse, bianche ed arancioni, e nel grande parco spiccano varie statue tra cui quella del ben noto Hans Christian Andersen.






Verso le 16 rientriamo in albergo per rilassarci un po'. Ma la giornata non è finita.


Con uno stratagemma Sara mi sta lavorando da tutta la settimana che c'è un certo Parco Tivoli di cui parlano bene in tanti, e che meriterebbe proprio una visita. Molto si gioca sulla statistica, che vuole che Paolo ascolti il 73% di quel che dice Sara, capisca il 56% e dimentichi la metà di quanto capisce. Nel 77% che non ho capito sta settimana c'era appunto il parco Tivoli che non è un parco tipo parco Palestro o parco Sempione: no, è un parco divertimenti. Ora, io non so quanto sappiate che: a) soffro di vertigini; b) ho sempre la sensazione che mi cada qualcosa anche se sono in seggiovia; c) non riesco a dormire su una sdraio in balcone.
Sara mi turlupina e, appunto, dopo aver visto da fuori l'imponente Rathaus (ovvero il municipio), mi fa entrare nel parco.




Oremus


La torre del calc'in culo





Ho trovato uno xilofono (anche se per bambini!)

Com'è, come non è, finisco a fare due giostre altissime, un "calcio in culo" (scusate, ma si dice così) altissimo e un'altro coso che rotea e gira e si alza - quest'ultimo peraltro fatto appena mangiato un hamburgher e patatine. Sono sopravvissuto, ci tenevo a dirvelo, e sono stato coraggiosissimo!

15 luglio - Sbarco dalla Costa Favolosa e Copenhagen

Ci svegliamo per la colazione delle 8, lauto pasto poiché l'ultimo. Scendiamo quindi a terra e un taxi ci porta in albergo, l'hotel Nova. Da fuori non è granché ma dentro è poi accogliente e pulito. Lasciamo le valigie nella hall e ci incamminiamo per un luuungo giro della città.
A partire dal parco botanico, molto interessante soprattutto nella serra dedicate alle palme. Che umidità! Sudiamo tantissimo! La giornata è bellissima, sui 22 gradi circa, giriamo in felpa nel sole e passeggiamo per i parchi di questa splendida capitale.


















Ritorniamo verso il "pentagono" (la fortezza militare) perché nelle vicinanze c'è la Sirenetta, il simbolo di Copenhagen, che non abbiamo ancora visto!

Una storia interessante è che l'artista che l'ha scolpita aveva come modella l'etoille in quel momento in scena con la Sirenetta. Quando però questa modella seppe dove la statua sarebbe stata posta, si oppose alla sua realizzazione, decidendo di non posare più. L'artista ne aveva già scolpito il volto, e trovò l'accordo di terminare l'opera con il volto dell'etoille e il corpo della moglie. La statua, spesso preda di attacchi vandalici, è ora su un piccolo scoglio ad un metro da riva, e noi l'abbiamo incontrata insieme ad un sacco di persone, a farsi foto con lei!





L'organo nella Chiesetta in zona Sirenetta


Arriviamo a mezzogiorno per il cambio della guardia alla residenza reale, un po' più fumo che arrosto devo dire, ma è sempre bello vedere riti che probabilmente sono uguali a loro stessi da generazioni.



Visitiamo l'attigua chiesa MarmorKirchen, così chiamata perché tutta in marmo (doveva essere in marmo molto di valore dalla Norvegia, poi i soldi finirono e usarono il marmo danese). Molto attrattiva e di grande effetto, personalmente concilia anche un po' il sonno e mentre Sara fa le foto io chiudo un attimo gli occhi.






Dopo di quella vorremmo recarci verso l'albergo, ma gira che ti rigira torniamo al punto di partenza, ovvero alle case colorate sul fiume, viste sabato scorso. Essendo le 13.30 ci possiamo finalmente fermare ad un ristorante a mangiare (il Restaurant Fyrtijet) dove gustiamo un buon sandwich al salmone.
Risaliamo poi verso l'albergo, volendo attraversare il parco del re (Kongens Have). Vi è infatti una antica residenza del re (detta Rosenborg), poi lasciata e diventata già dal 1900 adibita a museo e contenente gioielli della corona. Il giardino davanti è molto bello, si trovano tantissimi fiori, in particolare rose rosse, bianche ed arancioni, e nel grande parco spiccano varie statue tra cui quella del ben noto Hans Christian Andersen.






Verso le 16 rientriamo in albergo per rilassarci un po'. Ma la giornata non è finita.


Con uno stratagemma Sara mi sta lavorando da tutta la settimana che c'è un certo Parco Tivoli di cui parlano bene in tanti, e che meriterebbe proprio una visita. Molto si gioca sulla statistica, che vuole che Paolo ascolti il 73% di quel che dice Sara, capisca il 56% e dimentichi la metà di quanto capisce. Nel 77% che non ho capito sta settimana c'era appunto il parco Tivoli che non è un parco tipo parco Palestro o parco Sempione: no, è un parco divertimenti. Ora, io non so quanto sappiate che: a) soffro di vertigini; b) ho sempre la sensazione che mi cada qualcosa anche se sono in seggiovia; c) non riesco a dormire su una sdraio in balcone.
Sara mi turlupina e, appunto, dopo aver visto da fuori l'imponente Rathaus (ovvero il municipio), mi fa entrare nel parco.




Oremus


La torre del calc'in culo





Ho trovato uno xilofono (anche se per bambini!)

Com'è, come non è, finisco a fare due giostre altissime, un "calcio in culo" (scusate, ma si dice così) altissimo e un'altro coso che rotea e gira e si alza - quest'ultimo peraltro fatto appena mangiato un hamburgher e patatine. Sono sopravvissuto, ci tenevo a dirvelo, e sono stato coraggiosissimo!